ALLA SCOPERTA DEL MAGICO MONDO DEI DOLCIFICANTI

ALLA SCOPERTA DEL MAGICO MONDO DEI DOLCIFICANTI

Ciclicamente, torna di moda la questione dolcificanti artificiali.

C’è chi si chiede come facciano a non avere calorie (o quasi), chi se fanno male, ed ultimamente è nato anche il dubbio che facciano ingrassare più dello zucchero. 

C’è chi li ama, c’è chi li odia, chi li evita come la peste e chi ne abusa. Ma quindi, questi dolcificanti fanno male? Fanno ingrassare?

DOLCIFICANTI: CHIARIAMO ALCUNE QUESTIONI

Come tutti ben sappiamo, i dolcificanti possono essere sia naturali che artificiali. Al primo gruppo appartiene la famosissima Stevia, al secondo il famigerato Aspartame.

Il primo chiarimento importante da fare è che la dicitura “naturale” su una sostanza o su un alimento non significa che faccia bene, mentre la dicitura “artificiale” non deve essere una caratteristica a prescindere negativa.
Dico questo perché purtroppo soprattutto negli ultimi anni si è diffusa la credenza, totalmente erronea, che qualsiasi cosa non sia già presente in natura sia dannosa mentre se si punta sul “naturale” si può stare tranquilli.
Non ha alcun senso perché in natura esistono centinaia, anzi migliaia di sostanze e molecole che possono essere dannose per la nostra salute.
Inoltre, in genere, si riproduce in laboratorio una sostanza che in qualche modo possa dare qualche vantaggio e non che crei problemi a prescindere, checché ne dica la teoria complottista.

Detto questo, guardiamo le principali caratteristiche dei dolcificanti:
– Sono sostanze che generalmente non vengono ben digerite dal nostro tratto gastrointestinale, quindi apportano meno (o nessuna) caloria.
– Sono sostanze che generalmente hanno un potenziale edulcorante molto maggiore dei comuni zuccheri che utilizziamo in cucina. – Sono sostanze che hanno degli effetti sul nostro organismo, andando ad impattare sullo stato del microbiota intestinale, in quanto i batteri che vivono nel nostro tratto gastrointestinale sono in genere capaci di metabolizzare e utilizzare, almeno in parte, queste sostanze.

Questo ci porta a due conclusioni importanti:

  1. L’assunzione inadeguata, dal punto di vista prettamente QUANTITATIVO, può creare problemi, a lungo andare, alla salute del microbiota, in quanto quest’ultimo rivesteun ruolo importante in quasi tutti i fenomeni biologici del nostro organismo, e ha lo zampino sia nella prevenzione (quando è in salute) sia nella genesi (quando è alterato (disbiosi)) di una quantità inimmaginabile di patologie.
    Detto in soldoni, non è che siccome una molecola non apporta calorie in maniera rilevante allora è sicuramente innocua oppure può essere utilizzata a proprio piacimento anche in quantità esorbitanti.
  2. Poiché il microbiota metabolizza queste sostanze, si nutre e in alcuni casi è capace di produrre nuove molecole che invece possono essere utilizzate dalle nostre cellule, in realtà i dolcificanti, in alcuni casi, una minima quantità di calorie, l’apportano eccome.
    Chiaramente l’effetto, soprattutto in base alle dosi e al tipo di carboidrato indisponibile (non per forza del singolo dolcificante) possono essere anche benefici e non a prescindere negativi.

DOLCIFICANTI E SALUTE

Parliamo ora della relazione tra assunzione di dolcificanti e stato di salute.


Come abbiamo detto precedentemente, il fatto che una sostanza possa influire, anche in maniera evidente, sul microbiota intestinale, non significa che a prescindere quella sostanza sia negativa e dunque da evitare.
Infatti, ad oggi, secondo le evidenze scientifiche, i dolcificanti (sia naturali sia artificiali), quelli chiaramente approvati dall’FDA, e ovviamente nelle quantità adeguate, non danneggiano il microbiota e non hanno alcun impatto negativo diretto, generale o specifico, sullo stato di salute dell’individuo.
Anzi, in alcun casi i dolcificanti hanno dimostrato di modificare la composizione del microbiota in positivo.

Un’altra argomentazione contro i dolcificanti è che fanno male perché elevano l’insulina pur non apportando calorie.
Partiamo dal presupposto che in realtà qualsiasi sostanza che non apporta calorie, IN GENERE, non eleva l’insulina: basti pensare all’acqua e ai micronutrienti.
Ad ogni modo la questione circa dolcificanti e insulina è ancora aperta e molto dibattuta in letteratura scientifica, perché da alcune ricerche è emerso che effettivamente, per meccanismi diversi da quelli che spesso sono invece divulgati, come per la loro presenza nel tratto gastrointestinale e dell’interazione sinergica dei vari ormoni del tratto gastrointestinale che hanno la duplice funzione di regolare la digestione e il comportamento alimentare, essi potrebbero “indirettamente” promuovere l’elevazione di insulina, in ogni caso in maniera non così evidente.
Detto questo, il punto non è se una data sostanza eleva o meno l’insulina, ma piuttosto, che effetto abbia l’insulina.
Dobbiamo sforzarci di entrare nella mentalità che l’insulina non è dannosa e non è ingrassante, per cui il fatto che una sostanza la elevi o meno non dovrebbe destarci alcuna preoccupazione particolare.


Un’altra caratteristica dei dolcificanti è che questi possono creare “dipendenza”. In realtà questa peculiarità non è esclusiva dei dolcificanti, naturali o artificiali che siano, ma sembrerebbe essere presente in TUTTI i cibi, ma in particolar modo in quelli ricchi di zuccheri.
Ancora di più, gli alimenti “addicted” sono generalmente quelli palatabili che sono ricchi sia di zuccheri sia di grassi.
Ora, i dolcificanti, essendo molecole che esaltano il gusto dolce, hanno anch’essi questo effetto semplicemente perchè sembrerebbe che questa “dipendenza” sia dovuta al dolce e non alla singola specifica molecola.

Per quanto riguarda la questione cancro, ad oggi, rimanendo “scientifici” , non si può che negare l’ipotesi che i dolcificanti artificiali, se assunti nelle dosi raccomandate, possano realmente aumentare di molto il rischio di cancro. Non più di altre sostanze ben più note che mangiamo coi prodotti da forno, o quando cuociamo alla griglia la carne.

Per cui ad oggi, forse conviene non fasciarsi la testa, non esagerare e non evitare un alimento semplicemente perché ha dell’aspartame. Sicuramente, nello stesso modo, non conviene abusarne.

DOLCIFICANTI E DIMAGRIMENTO

Parto a bomba urlando a gran voce che I DOLCIFICANTI NON FANNO DIMAGRIRE, ma questo essenzialmente perché non esiste alcuna sostanza o alcun alimento che fa dimagrire, come non ne esiste nessuno che fa ingras-sare.
Ciò non toglie però che ci possono essere alcuni alimenti o nutrienti che, almeno in teoria, favoriscono il dimagrimento, cioè aiutano a creare un deficit energetico, e questo può essere, IN TEORIA, il caso dei dolcificanti.
Il motivo è più semplice di quello che si pensa: i dolcificanti non apportano calorie, quindi se utilizzati come sostituti dello zucchero da cucina, con essi riduciamo, dal punto di vista del ragionamento logico e lineare, sicuramente le calorie.

Dove è l’inghippo?
Per giungere alla conclusione “la sostanza X fa dimagrire”, devono essere soddisfatte due situazioni.

1. L’intervento dietetico, in questo caso la sostituzione dello zucchero con i dolcificanti, deve essere tale da impattare in maniera riilevante.
Cioè, se io sostituiscono 15g di zucchero giornalieri, con i dolcificanti, sto riducendo sì e no di 50-60 kcal il mio apporto, e questo significa che non osserverò mai un dimagrimento, perché il deficit è troppo basso (semmai si creasse davvero).

2. Che tale intervento, soprattutto dal punto di vista psicologico, non crei degli adattamenti (comportamentali) che facciano sì da rendere inutile (o addirittura controproducente) l’intervento stesso.
Cioè, se io ho l’idea che sostituendo il saccarosio o il cucchiaino di miele con i dolcificanti mi faccia dimagrire, allora magari, anche inconsciamente, inizio a mangiare anche solo leggermente di più, e questo mi porta punto e a capo.
È la stessa cosa che tipicamente si vede, anche negli studi scientifici, con l’associazione esercizio fisico – dimagrimento o cereali integrali – dimagrimento.
Io mi alleno, sono convinto di aver consumato una quantità di calorie molto elevata, mangio di più dopo l’allenamento, e magari ho compensato il deficit che avevo creato con l’attivi fisica: il risultato è che non si dimagrisce.
Oppure, la seconda, sostituisco i raffinati con l’integrale e poiché son convinto che quest’ultimo è meglio del raffinato, ne mangio di più.
Ma la pasta integrale ha pochissime calorie in meno della pasta raffinata! Per cui se mangio più pasta integrale di quanto mangiavo pasta raffinata, finisco che compenso l’apporto calorico o addirittura lo aumento, ingrassando!

Questi sono i motivi per cui i dolcificanti sono associati al dimagrimento in maniera un po’ controversa, cioè con risultati in contrapposizione a seconda dello studio scientifico, dei soggetti, del design, della situazione e via dicendo.

Il take home message è: se un soggetto consuma pochissime quantità di zucchero, la sostituzione col dolcificante non ha alcun impatto sul dimagrimento o sulla salute, perché parliamo di quote caloriche minime e trascurabili e perché lo zucchero non è il demonio che tutti ci vogliono far credere.
Se invece assumiamo tantissimi zuccheri durante la giornata e siamo particolarmente golosi, allora i dolcificanti potrebbero aiutarci.
Purtroppo però la soluzione ideale non è passare al dolcificante, ma piuttosto imparare a mangiare meno dolce e meno zuccherato in generale.

Ci vogliono 12 settimane per ricalibrare il gusto del dolce.

Se per 12 settimane imparate a non usare lo zucchero o un dolcificante artificiale, non sarete più dipendenti da questo sapore. Imparerete ad assaporare il cibo per quello che è, gusterete la frutta come oggi fate con un dolce. Perché in fondo, quello che conta non è tanto dolcificanti artificiali si o no, ma riappropriarsi delle buone abitudini.


COME INIZIARE A DIMAGRIRE: LA CONSAPEVOLEZZA COME SCINTILLA

COME INIZIARE A DIMAGRIRE: LA CONSAPEVOLEZZA COME SCINTILLA

Come iniziare a dimagrire: LA CONSAPEVOLEZZA

Se ti stai domandando come iniziare a dimagrire, ti invito a leggere questo articolo dove esploreremo l’importanza della consapevolezza come elemento centrale in un percorso di trasformazione.

Cosa significa consapevolezza? Letteralmente, cognizione, presa di coscienza.

La consapevolezza è una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata col resto della persona, in un uno coerente. 

Essere consapevoli di ciò che è successo, di come siamo cambiati e del futuro che ci attende è un passo cruciale nella giusta direzione. La consapevolezza ci permette di affrontare e rielaborare, senza subire passivamente.

Ma c’è di più. Consapevolezze condivise rendono possibile un agire comune. Per chi evita o non riesce ad affrontare un percorso di consapevolezza, il terremoto rischia di trasformarsi in un passato che non passa.

Iniziare a dimagrire: Facciamo qualche esempio

Spesso accade che alcuni pazienti, durante il controllo mensile, si presentino scoraggiati, affermando di non aver ottenuto alcun “successo”: il peso non scende e non riescono a comprenderne il motivo.

Analizzando insieme la loro giornata, provo a capire quali sono i punti critici o quel qualcosa che ci sta sfuggendo: in questo lavoro, la parte psicologica è estremamente importante, e trovo essenziale dialogare e cercare di non fermarmi alle fredde apparenze, al semplice “forse questa dieta non è adatta a me.”

La maggior parte delle volte, riesco a tirar fuori la famigerata “confessione”, intrisa di senso di colpa, e quello che mi arriva di solito è una profonda presa di coscienza di quei comportamenti e pensieri che non permettono alle persone in questione di raggiungere i risultati voluti.

Quando capitano queste cose mi sento molto onorata: non è facile aprirsi davanti a un’altra persona, tanto meno se questa ha il camice bianco (sottolineo che io non lo porto, ma è per rendere meglio il concetto!  ): ci si sente giudicati negativamente, non si può scappare e si è costretti a fare i conti con cose che non ci va di affrontare.

Sono profondamente grata quando riesco a far esprimere ogni pensiero al mio paziente, indipendentemente dal mezzo utilizzato.

SE VUOI PRENOTARE UN VISITA NUTRIZIONALE

Consultare un nutrizionista non riguarda esclusivamente l’alimentazione, e “i grassi” non sono individui pigri e privi di forza di volontà. Se lo pensassi, avrei cambiato professione da tempo!

Ho visto persone francamente obese ottenere risultati straordinari nel lavoro, superare dolorosamente relazioni importanti, smettere di fumare… tutti processi che richiedono una grande forza di volontà.

C’è molto di più dietro, e molto spesso ha a che fare con il non sentirsi, il non avere coscienza di sè.

Vedo quotidianamente persone obese che sostengono di mangiare pochissimo: ovviamente a volte è il risultato del timore di venire giudicati, ma altrettanto spesso, approfondendo un po’ l’argomento, mi accorgo che queste persone non sono assolutamente consapevoli di quello che mangiano, sia in termini di quantità che di energia

C’è molto di più dietro, spesso legato al non sentirsi e alla mancanza di consapevolezza di sé.

È possibile se non siamo abituati a sentire noi stessi.

Per iniziare a dimagrire, ma più in generale iniziare un processo di trasformazione e cambiamento, dobbiamo prima ACCETTARLO: accettare non significa condividere o che ci faccia piacere, ma prendere atto che quella cosa esiste.

Dieta a Isernia
Dietista e Nutrizionista Valentina Rossi

Solo se accetto il mio sovrappeso (ossia ne prendo consapevolezza), posso cambiarlo. Ciò può non essere facile né automatico e alcune discipline ci possono venire in auto: lo yoga, la meditazione, la mindfulness o anche un semplice hobby che ci assorba totalmente (alla fine meditare è stare con sé stessi in modo autentico e profondo, e non è indispensabile essere asceti indiani per praticarlo, si può benissimo fare anche mentre si fa modellismo, ad esempio!)

La consapevolezza non è innata, quindi tutti possiamo acquisire coscienza di noi stessi. Ognuno di noi può scoprire la propria SCINTILLA, la motivazione al cambiamento. Abbattiamo i muri che abbiamo eretto, riconosciamo la nostra condizione e agiamo per trasformarla.

Iniziare a dimagrire: Libertà

Un altro tema importante sia per iniziare a dimagrire che per iniziare un processo di trasformazione, strettamente legato a un piano alimentare, è la libertà:

Finché considererò una dieta come un rigido schema di privazioni e sofferenze, non funzionerà mai.

Solo assumendomi la responsabilità e comprendendo che autonomamente ho deciso di consultare un professionista, riconosco di avere la libertà di mangiare ciò che desidero. Tuttavia, scelgo consapevolmente determinati alimenti e in questo modo mi libero da una prigione autoimposta.

Questo concetto a prima vista può sembrare un sofisma, ma in realtà è un punto cruciale da capire se vogliamo vivere un percorso (di dimagrimento, terapeutico, di crescita personale) con gioia piuttosto che subirlo.

INIZIARE A DIMAGRIRE CON CONSAPEVOLEZZA: CONCLUSIONI

Consapevole di poter mangiare ciò che voglio, scelgo con attenzione i cibi e i pasti, assumendo la responsabilità (la capacità di rispondere adeguatamente) delle mie scelte alimentari.

Focalizzandomi poi sugli aspetti positivi del percorso posso amplificare la possibilità di riuscire ad ottenere i risultati che voglio:

  • Faccio qualcosa per me stesso
  • Ho ben fisso l’obiettivo (meglio se con piccoli obiettivi intermedi)
  • Digerisco meglio e non ho più il reflusso
  • Non ho più il fiatone
  • Dormo meglio e mi sento più energico

SONO RINFORZI POSITIVI molto più efficaci rispetto a

  • Non potrò mai più mangiare…. (inserire cibo preferito)
  • Perché devo stare a dieta?? Alla fine non ho fatto del male a nessuno
  • Che vita è non poter uscire a cena 3 volte a settimana e mangiare sushi all you can eat??
  • Non ho tempo per fare attività fisica (dove per attività fisica si intende anche qualche passeggiata o parcheggiare più lontano e fare commissioni a piedi)

Abbattete i muri che vi siete costruiti, prendete coscienza di chi siete e iniziate a combattere per chi volete diventare. La scintilla è lì vicino a voi. Sgranate gli occhi, scrollatevi di dosso le paure e vi assicuro che la troverete, proprio davanti a voi, pronta ad indicarvi la vostra via d’uscita.

Ottieni i Risultati che vuoi!

Iniziamo questo viaggio insieme, verso la tua consapevolezza alimentare.

valentina.rossi91.dietista@gmail.com

+39 3913995856